Si afferma sempre di più, a partire dalle città, la necessitò di una società inclusiva, capace di redistribuire ricchezza, sapere, potere per realizzare insieme una conversione ecologica ed una seria uguaglianza di genere.

Fonte: CITTÀ NUOVA

Si è esaurita la grande spinta populista che ha portato alla vittoria di Trump, al governo giallo- verde del 2018 e alla Brexit. La pandemia ha messo in evidenza i limiti dei populisti al potere, la loro incapacità di mantenere le promesse elettorali. Ora, in una situazione molto critica anche a livello geopolitico internazionale, le democrazie liberali si trovano di fronte ad una alternativa: fare riforme strutturali per ridurre le gravi disuguaglianze, per dissolvere rabbia e risentimento e costruire una società più giusta ed inclusiva oppure assistere alla vittoria di forze illiberali, tramontate le illusioni del populismo.

Lo scontro è evidente in Francia nelle prossime legislative, dopo le Presidenziali, e soprattutto nella guerra tra autocrazie/dittature e democrazie liberali in Ucraina.  La via è tracciata: uscire dalla logica del popolo contro élite, abbandonare sola protesta per essere cittadini protagonisti.

Possiamo salvare le nostre democrazie attraverso la cittadinanza consapevole dopo la stagione della rabbia e del risentimento. I problemi sollevati dal sovranismo, a seguito della crisi finanziaria del 2008, devono essere risolti con soluzioni eque ed efficaci basate su un nuovo patto sociale.

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