Castro-Obama3Storica e senza precedenti la visita ufficiale di Barack Obama a Cuba.
In realtà 88 anni fa un presidente americano, il repubblicano Calvin Coolidge, si era recato nell’isola, non per visitarla, ma per partecipare a un summit panamericano

Questa volta, Barack Obama è arrivato a bordo dell’Air Force One, accompagnato dalla moglie e dalle figlie, appena 15 mesi dopo l’annuncio del disgelo, il 17 dicembre del 2014.

“Oggi gli Stati Uniti inaugurano un’era di nuove relazioni con Cuba” aveva dichiarato. “Si tratta di uno dei cambiamenti più significativi della nostra politica in 50 anni. Mettiamo fine a un approccio che per decenni ha messo il freno ai nostri interessi, inizieremo piuttosto a normalizzare le nostre relazioni”.

Da allora, i due Paesi, separati da uno stretto di mare di 166 chilometri, si stanno lentamente riavvicinando; tra i primi provvedimenti la riapertura delle rispettive ambasciate, chiuse all’inizio degli anni Sessanta. Ma la normalizzazione delle relazioni passa soprattutto attraverso la fine delle sanzioni, imposte nel 1962. Si tratta della misura più attesa dentro e fuori Cuba.

La revoca dell’embargo è di competenza del Congresso, che finora Castro-Obama6non ha fatto niente, nonostante il presidente abbia più volte invitato il parlamento a eliminarlo, perché antistorico e perché in tutti questi anni non è servito a riportare la democrazia nel Paese. Su questo, così come sulla chiusura di Guantanamo, altro punto del suo programma elettorale, Obama per il momento non è stato ascoltato.

Questo non impedisce che il processo di disgelo continui su altre vie.

Nel maggio scorso, il dipartimento di Stato americano faceva un annuncio altrettanto rilevante:
“Riteniamo che Cuba non faccia più parte della lista dei Paesi che appoggiano il terrorismo, lista da cui è stata cancellata. La misura è valida da oggi, 29 maggio 2015.”

Malgrado l’embargo, l’amministrazione americana ha fatto di tutto per azionare il volano dell’economia cubana, sono stati ripristinati voli di linea regolari e il servizio di posta diretto tra i due Paesi. Alcuni giorni prima dell’arrivo di Obama, Washington ha dato il suo nullaosta all’uso dei dollari per alcune transazioni.

Il disgelo ha permesso anche lo sbarco di società americane che al momento possono operare soprattutto nel settore alberghiero, vista anche l’apertura per viaggi culturali all’Avana ai singoli americani, che prima dovevano andare in gruppo o passare per un Paese terzo.

Fonte: EURONEWS