L’ex presidente del Consiglio e della Commissione europea Romano Prodi al Forum economico eurasiatico di Verona. Paesi europei vittime dell’unilateralismo statunitense che spinga la Russia verso oriente.
Una grande Eurasia
Gli europei stanno diventando vittime dell’unilateralismo statunitense, dichiara senza mezze parole Romano Prodi nella veste di presidente della Fondazione per la Cooperazione Internazionale al Forum economico eurasiatico di Verona. Il tema principale di quest’anno, “Una grande Eurasia come motore nel contesto geopolitico ed economico moderno internazionale”.
«Dividere l’Europa dalla Russia è un errore inspiegabile degli Stati Uniti. Se nel 2012 la quota delle esportazioni della UE verso i Paesi della Comunità Economica Eurasiatica superava l’8%, ora è scesa al 4,8%. Sono davvero stupito di come le sanzioni abbiano cambiato il rapporto e dei danni che hanno inflitto alla nostra cooperazione», ha denunciato Prodi.
«Se nel 2012 avevamo un giro d’affari da 134 miliardi di euro, nel 2014 a 118 miliardi, nel 2015 ad 86, ovvero si è ridotto del 25%. Eppure questo è un periodo in cui, nonostante alcune difficoltà economiche, il commercio internazionale si è sviluppato. Si capisce chiaramente che c’è stato un allontanamento delle posizioni politiche e i Paesi della Comunità economica eurasiatica ora guardano per certi livelli più ad Oriente che in Occidente», ha aggiunto l’ex primo ministro.
Prodi ha avvertito che se questa situazione diventerà tendenza di lungo termine, si trasformerà in una condizione permanente.
- «È evidente l’inversione della Russia verso est, ed è impressionante. Noi europei, a quanto pare, stiamo diventando vittime di una politica che non abbiamo scelto».
- «Non può esserci pace in Medio Oriente a meno che non ci sia consenso tra la Russia e gli USA. Non è solo sufficiente, è una condizione necessaria per raggiungere la pace».
- «Gli Stati Uniti hanno implementato la propria politica che a seguito delle sanzioni non solo non ci hanno perso, ma ci hanno persino guadagnato».
- «Di fatto siamo schiacciati da questa politica. Intendo dire che non stiamo sfruttando tutte le nostre potenzialità. Separare l’Europa e la Russia penso sia un errore degli Stati Uniti che alla luce di una prospettiva storica è inspiegabile».
Fonte: www.remocontro.it
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