di Giulio Albanese
Reagire con responsabilità agli attentati di Parigi significa smettere di fare affari con le monarchie che favoriscono il terrorismo; voler estirpare l’Isis; smettere di criminalizzare tutti i musulmani
Quanto è avvenuto ieri sera a Parigi è gravissimo e senza precedenti nella storia dei Paesi dell’Unione Europea. Gli attacchi rispondono a una regia unica, di matrice jihadista. Cerchiamo, però, di non perdere la calma anche perché lo scopo degli estremisti è quello di seminare il panico. Occorre piuttosto reagire in modo perspicace, con grande responsabilità, nella consapevolezza che il terrorismo non si può sconfiggere semplicemente mobilitando gli eserciti.
Anzitutto sarebbe auspicabile che i Paesi paladini della democrazia, quelli che dicono di voler estirpare l’estremismo islamico dal Medio Oriente, la smettessero d’essere litigiosi tra loro. L’Isis continua a seminare morte e distruzione in Iraq e Siria solo e unicamente perché finora è mancata la volontà politica di sconfiggerlo. In questi anni, ad esempio, si è permesso al mondo salafita e a quello wahabita, di finanziare cospicuamente i terroristi. Ciò avviene, è bene rammentarlo, per via telematica e dunque i flussi di denaro sono tracciabilissimi.
A questo proposito, cosa hanno fatto le intelligence americane, francesi, inglesi? Ma non è tutto qui. Il signor Hollande, che ora piange le vittime di Parigi, intrattiene da tempo proficue relazioni con tutte le Petromonarchie del Golfo, le stesse che appoggiano il terrorismo. Quando si tratta di fare affari, nessuno si tira in dietro. Sarebbe pertanto auspicabile che il governo francese chiedesse ora ai governi insediati nella penisola Arabica di condannare ufficialmente quanto è avvenuto ieri sera a Parigi, anche a costo di perdere le lucrose commesse commerciali con gli sceicchi.
Dulcis in fundo, evitiamo di fare di tutte le erbe un fascio: evitiamo, per favore, di criminalizzare tutti i musulmani. Anche perché l’intento dei criminali jihadisti che hanno perpetrato le stragi è quello di fomentare una guerra di religione. Personalmente, mi rifiuto di credere che gli attentatori di cui sopra siano latori di un messaggio spirituale. Essi piuttosto strumentalizzano il proprio credo per fini eversivi. La loro è un’ideologia criminale, diabolica e perversa che potrà essere estirpata solo con una reale, fattuale, decisa assunzione di responsabilità da parte del consesso delle nazioni.
Il futuro dell’umanità è nel riconoscimento di società complesse, multietniche e multireligiose,non certo nella contrapposizione violenta tra Oriente e Occidente. Alle vittime francesi di queste ore rivolgo la mia preghiera e ai loro familiari il cordoglio, invocando il dono della pace per tutti.
fonte: Città Nuova
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