“Le parole della politica, la Parola per la politica”
Tre giorni a Castelgandolfo, dal 14 al 16 ottobre scorsi, e 120 partecipanti, da ogni regione d’Italia, ma anche da diversi Paesi europei (Portogallo, Spagna, Germania, Svizzera) e da nazioni più lontane (Corea del Sud, Brasile); parlamentari e politici impegnati negli enti locali, nella politica delle città, nelle associazioni e nell’informazione, a fianco dei tutor delle Scuole italiane del Mppu e di alcuni giovani studenti (una rappresentanza, in effetti, perchè il loro appuntamento annuale si terrà più in là nell’anno).
Presenze queste, da sole, sufficienti a evidenziare due aspetti peculiari dell’identità del Mppu: l’internazionalità e la soggettività plurale, che significa uguale protagonismo di tutti i soggetti della dinamica democratica, a cominciare dai cittadini.
In una cornice che senza fatica può essere paragonata a quella di una vera e propria notte, le parole che interrogano la politica nell’oggi della storia (carenza di pensiero, complessità, crisi della razionalità economica, secolarizzazione, laicità…), hanno richiamato altre Parole, evangeliche, dense di significati vitali: dialogo a 360 gradi, ascolto, iniziativa, responsabilità, amore sociale e politico, fraternità universale… capaci di far intravvedere una luce all’uscita del tunnel buio.
Non mere enunciazioni di principio e utopiche. Guardando in faccia la crisi economica globale (che sta innescando meccanismi di recessione e pesanti ripercussioni sulle popolazioni, sull’aumento delle fasce di povertà, sul futuro delle nuove generazioni), gli scenari di conflitto che attraversano il Mediterraneo (in particolare in Libia, in Siria, nell’area israelo-palestinese), l’inazione della comunità internazionale (oscillante tra disinteresse, ricorso alla guerra per proteggere diritti, resa di fronte alle repressioni), c’è chi non smette di tessere, giorno dopo giorno, una nuova vitale esperienza condivisa e di trarne riflessioni e progetti.
Le numerose testimonianze comunicate, in un vasto panorama di estensione geografica e di coinvolgimento multi-generazionale, hanno offerto gli indicatori di un processo efficace di cambiamento sociale e politico in atto, per quanto embrionale, la traduzione in prassi di una lettura dell’attualità alla luce del “principio trinitario”, confermando i tratti di una stagione di rinascita, di un inedito protagonismo della società civile nell’ambito pubblico, dopo un lungo periodo di “esodo silente dalla cittadinanza”. E anche oggi, lo sappiamo, sono nella società le “cellule staminali della politica”.
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