Il Comune, un cantiere europeo
I Comuni, oggi, hanno molto da dire all’Europa, e il loro compito può essere assai più incisivo che quello di dare l’esempio, pur importante, di «virtù pubbliche» nella gestione locale.
Tornare alle radici del modello comunale vuol dire, in fondo, scoprire le potenzialità politiche della dimensione della fraternità, che si dipana dalla «prossimità» della vita cittadina alle «prossimità» più ampie della regione, del livello statale, dell’Europa, del mondo. La fraternità politica del Comune trova nelle diverse declinazioni della «prossimità», cioè nel reciproco «farsi vicini» dei cittadini e delle istituzioni la sua specifica concretizzazione. E ciò è denso di significati per l’Unione Europea, che si costituisce al contempo come unione di Stati e unione di popoli.
La ricchezza e l’articolazione della vita nelle comunità locali costituisce un patrimonio politico-amministrativo prezioso, che va ben al di là della dimensione comunale.
Il modello di partecipazione nella politica urbana è fatto di molti canali, istituzionali ed informali, e di molti soggetti, organizzati o spontanei. Più di altre istituzioni, i Comuni già oggi assicurano in modo sistematico forme di devoluzione di poteri e di decentramento per meglio servire i cittadini; promuovono spesso una stretta collaborazione tra il settore pubblico, privato ed il volontariato. Nei Comuni si è sviluppata in modo quasi naturale una rete di relazioni di cooperazione che vanno al di là dei rapporti “verticali” di gerarchia.
I Comuni costituiscono perciò altrettanti luoghi di maturazione di un nuovo progetto di Europa, che consenta non solo di consolidare i rapporti tra Stati e Governi, ma soprattutto di fare passi avanti decisivi verso l’unità dei cittadini e dei popoli. I Comuni europei, in molti casi, già oggi testimoniano l’impegno delle autonomie e dei poteri locali per l’approfondimento della democrazia in Europa, e per «dare un’anima» al processo di integrazione e a quello di allargamento.
Essi stessi hanno elaborato originali soluzioni ed esperienze istituzionali, che si inseriscono costruttivamente nel dibattito sul futuro dell’Unione Europea, in vista di una più ripartizione più flessibile e cooperativa delle funzioni e delle responsabilità tra i diversi livelli di governo in Europa. Ai Comuni spetta un posto centrale nella ricerca di un metodo più democratico, partecipativo ed efficace di elaborazione e gestione delle politiche in Europa. Ed il ruolo dei Comuni europei è centrale, specie dopo l’affermazione, nel Trattato di Maastricht, della cittadinanza europea come dimensione di appartenenza e di partecipazione.
I Comuni dell’Unione, quelli dei Paesi dell’adesione e quelli che, più in generale, si riconoscono nel progetto europeo, rappresentano la “prima linea” per affrontare con coraggio, apertura, senso di responsabilità e solidarietà i problemi che inevitabilmente sorgeranno nel processo di ricomposizione dell’unità europea, nel rispetto ed anzi nella piena valorizzazione delle sue varie culture ed identità.
Scrivi un commento