Il 9 maggio si celebra la Giornata dell’Europa e, ogni anno, nei giorni che precedono e seguono la ricorrenza, in tutti i Paesi dell’Unione europea ci sono eventi di festa, di informazione e di formazione.
Il 9 maggio di ogni anno, secondo quanto deciso dai capi di Stato e di governo delle Comunità europee, riuniti nel Consiglio europeo di Milano nel 1985, si festeggia la Giornata dell’Europa. Infatti, il 9 maggio del 1950, a Parigi, Robert Schuman, ministro degli Affari Esteri della Francia, pronuncia una dichiarazione, redatta in collaborazione con Jean Monnet, suo amico e consigliere, nella quale delinea un progetto di integrazione dei Paesi europei che, solamente qualche anno prima, sono usciti dal secondo conflitto mondiale. I padri fondatori dell’Europa unita ritengono che «mettendo in comune talune produzioni di base e istituendo una nuova Alta Autorità le cui decisioni saranno vincolanti per la Francia, la Germania e i paesi che vi aderiranno, saranno realizzate le prime fondamenta concrete di una federazione europea indispensabile alla salvaguardia della pace». Consapevole dei disastri che ha lasciato la guerra e dei pericoli della guerra fredda ormai in atto, Monnet dichiara che «la pace mondiale non potrebbe essere salvaguardata senza iniziative creative all’altezza dei pericoli che ci minacciano».
La dichiarazione di Schuman è considerato il primo discorso politico ufficiale in cui compare il concetto di Europa come unione economica e, in prospettiva, unione politica tra gli Stati europei. L’idea di fondo è quella di creare una istituzione europea sovrannazionale a cui affidare la gestione delle materie prime che sono allora erano il presupposto di qualsiasi potenza militare: il carbone e l’acciaio. Inoltre, mettere in comune gli interessi economici sottende anche la prospettiva di innalzare i livelli di vita dei popoli europei. Succesivamente, nel 1952, nasce la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (Ceca), con la partecipazione di Francia, Germania occidentale, Italia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo. Questà è solo la prima di una serie di istituzioni europee sovranazionali che hanno poi dato forma a quella che oggi è l’Unione europea (Ue).
Ogni anno, molteplici sono i festeggiamenti della ricorrenza su tutto il continente europeo, anche se ultimamente i cittadini europei sono molto delusi dal lavoro che svolgono le istituzioni europee e dall’assetto che la stessa UE ha assunto, occupandosi molto di economia, commercio, industria, ecc., ma poco dell’uomo. Eppure, questo non è completamente vero. Proprio alcune iniziative celebrative dimostrano quanto l’Ue sia presente nella nostra vita quotidiana con opportunità di mobilità, studio e lavoro offerte a giovani ed adulti, ma soprattutto con la creazione di occasioni di crescita personale.
Un esempio è la Settimana europea della Gioventù, con la quale la Commissione europea intende celebrare la partecipazione dei giovani alla vita sociale, civica, politica dell’Ue. Nella settimana dal 1 al 7 maggio a Bruxelles e altrove in Europa, vengono infatti organizzati eventi rivolti ai giovani cittadini europei. Conferenze e dibattiti con i rappresentanti dei giovani di tutti i Paesi, eventi celebrativi, open day, seminari, laboratori, spazi espositivi sono tra le principali attività nelle quali, nell’edizione del 2017, si affrontano i temi della solidarietà, della promozione del Corpo europeo di solidarietà, delle opportunità offerte dal programma Erasmus+, della celebrazione dei 30 anni di Erasmus, della partecipazione alla formulazione delle politiche per i giovani. Inoltre, per celebrare la festa dell’Europa, le istituzioni dell’Ue aprono al pubblico le porte delle loro sedi il 6 maggio a Bruxelles, il 13 e 14 maggio a Lussemburgo e il 14 maggio a Strasburgo. Ancora, gli uffici locali dell’Ue in Europa e nel resto del mondo organizzano una serie di eventi per un pubblico di tutte le età.
Il Festival d’Europa, che si svolge a Firenze dal 7 al 9 maggio, è uno degli eventi più importanti a livello europeo per le celebrazioni del 30° anniversario del programma Erasmus, che si festeggia nel 2017 e che in molti hanno definito «il volto bello dell’Europa». Innumerevoli le iniziative a Firenze, nell’ambito di un articolato programma: conferenze, seminari, concerti, spettacoli, artisti di strada, l’esibizione della prima Orchestra Erasmus e l’iniziativa “M’illumino d’Erasmus” (con la quale molti Comuni d’Italia illuminano, durante la giornata del 9 maggio, un monumento simbolo della città con il logo del programma Erasmus+).
La pace resta un valore essenziale per l’umanità e la stessa ragione d’esistere dell’UE. Erasmo da Rotterdam, umanista olandese instancabile propugnatore della pace in un’Europa del Cinquecento nella quale si scatenano i primi conflitti religiosi, ha prestato il suo nome al programma europeo di mobilità e studio Erasmus. Oggi l’Europa unita è diventata molto di più di quanto i padri fondatori hanno probabilmente immaginato negli anni ’50 e, forse non a caso, il programma Erasmus è una delle iniziative europee di maggiore successo. Se John Colet, amico dell’umanista olandese, ha detto che «il nome di Erasmo non morirà mai», sicuramente i giovani europei lo ricorderanno ancora a lungo.
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