width=Fino a 70.000 persone bloccate in Grecia entro la fine del mese di marzo. È questa la previsione del governo ellenico che chiede all’Unione Europea di agire più in fretta.

Previsione basata sull’ipotesi che l’Austria, e poi a catena tutti i Paesi dei Balcani, continuino a bloccare il flusso migratorio. Attualmente alla frontiera tra Grecia e Repubblica Ex-Jugoslava di Macedonia sono in attesa di attraversare il confine circa 7.000 persone.

Le condizioni sono particolarmente difficili a partire dall’approvigionamento dei beni di prima necessità. E secondo Save The Children tra le migliaia di persone “rinchiuse” all’interno dei confini ellenici ci sono almeno 2.000 bambini.

Ahmed Halil, rigufiato siriano: “Sono qui da 4 giorni, 4!” dice. “Ma non ho idea di cosa succederà dopo, non lo so. Non so come potrò andarmene”.

Sabato la Macedonia ha dato accesso a 300 persone dopo che la frontiera era rimasta chiusa per due giorni di seguito. Secondo i calcoli di Atene al momento in tutta la Grecia ci sono circa 22.000 migranti in attesa di partire verso il Nord e Centro Europa. Centinaia le persone bloccate nel Porto del Pireo.

E’ arrivato stamani in Italia, all’aeroporto romano di Fiumicino, il primo cospicuo gruppo di profughi siriani grazie al progetto dei “corridoi umanitari” promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla Federazione delle Chiese Evangeliche e dalla Tavola Valdese. E’ una iniziativa ecumenica per consentire a profughi e rifugiati di lasciare terre martoriate da conflitti, evitando pericolosi e drammatici viaggi della disperazione.

Fonte: Euronews