E se invece di persone in fuga, si muovessero i beni ?
Non per espansioni commerciali, speculazioni, traffici, conquiste … No.
Ma perché sono beni dell’unica famiglia umana.
Beni comuni da gestire con la partecipazione di chi abita le terre in cui i beni esistono o sono prodotti, da trattare nel rispetto dell’ambiente, da destinare a chi ne ha reale bisogno.
Allora migrare sarà una libera scelta, le armi diventeranno inutili (e chi le produce e le traffica sarà rimandato a mani vuote), sarà prosciugata l’acqua della miseria e del risentimento di cui si alimenta il terrorismo, tante aree del pianeta potranno riprendere un cammino di crescita nella giustizia e nella libertà e i popoli potranno rispettarsi e sostenersi a vicenda.
Una sfida politica enorme. Difficile. Ma i fatti dicono che non è più rinviabile.
CHE IL 2016 VEDA L’INIZIO DI QUESTI CONCRETI PASSI DI PACE.
CHE LA POLITICA, LOCALE E INTERNAZIONALE, POSSA COGLIERE QUESTA SFIDA !
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