Anche il logo del Mppu fa bella figura sul cartoncino di invito che l’Istituto Universitario Sophia fa circolare in questi giorni per presentare la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno accademico 2019/2020, che si terrà lunedì 11 novembre a Loppiano. E’ un fatto che non dovrebbe stupire, dal momento che il Mppu costituisce uno dei partner di Sophia, che concorre alla elaborazione e alla trasmissione di quella cultura politica che si va declinando nelle sue aule, sia cooperando concretamente a numerose iniziative extra-accademiche (per rispondere alla domanda di formazione di tanti, professionisti della politica come giovani ai primi passi), sia mettendo a disposizione degli studenti la testimonianza di numerosi politici che ispirano la loro azione al carisma dell’unità di Chiara Lubich.
Naturale, dunque, che il Mppu sia accanto a Sophia anche per festeggiare l’avvio dell’anno accademico, tanto più ora che l’Istituto si prepara a lanciare un nuovo percorso di studi specialistico, e cioè la Laurea biennale in Scienze politiche (con avvio nell’ottobre 2020).
Quest’anno però c’è una ragione in più e ben fondata a giustificare il riferimento al Mppu. Nel corso della cerimonia di inaugurazione, infatti, l’Istituto Universitario Sophia conferirà il Dottorato honoris causa in Cultura dell’Unità a Juan Carlos Scannone, teologo e filosofo argentino, che tanto ha saputo contribuire per fondare quel “cambio di paradigma” che l’azione sociale, economica e politica chiedono in modo pressante al nostro tempo.
Il riconoscimento internazionale qualifica Scannone, che tra il resto è stato professore del giovane seminarista Jorge Mario Bergoglio, come il più autorevole esponente della “teologia argentina del popolo e della cultura“, che egli stesso spiega come un modello universalizzabile di inculturazione della teologia a partire dalle diverse espressioni della vita di fede dei popoli. E’ considerato inoltre particolarmente competente nel dialogo tra le diverse espressioni culturali e sociali dell’America Latina e Caraibi e tra questa e le espressioni culturali e sociali dell’Europa.
Il dottorato di Sophia riconosce la forza del suo pensiero nella recezione degli impulsi più innovativi del Concilio Vaticano II nel cammino della Chiesa latino-americana e oltre, una chiesa di cui ha saputo valorizzare anche la specifica dimensione interculturale, così da rendere ampiamente fruibili i principi ispiratori che Papa Francesco oggi porge all’umanità.
“L’ontologia dell’unità ripensata a partire dalla fede trinitaria” è il titolo della lectio magistralis che Scannone ha preparato, a conferma della necessità di tornare a riflettere sull’idea di unità superando i modelli socio-culturali oggi dominanti, che tanta ideologia portano con sé sia negli aspetti individualistici che collettivistici, contraddicendo entrambi l’idea della comunione.
Con questo dottorato – è il commento del preside di Sophia, Piero Coda – “vogliamo accendere i riflettori su una figura insostituibile, per mostrare la fecondità di un ministero di unità culturale, che ha le sue radici nella tradizione della Compagnia di Gesù e che allo stesso tempo si apre ad altre esperienze comunitarie, fiorite nel mondo dopo il Vaticano II”.
Significativo in questo senso è anche il suo contributo all’attività del Centro di ricerca sull’antropologia trinitaria, costituito in questi ultimi anni dal CELAM/Conferenza Episcopale Latino Americana. Un luogo di studio certamente, ma anche un ponte di dialogo che vede lo spazio della cultura aprirsi all’esercizio di quella “mistica del noi” che il Vaticano II ha messo al centro, e che Papa Francesco sottolinea per andare verso la “cultura dell’incontro”, la grande frontiera dell’umanità di oggi.
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