di Francesca Giglio
A due anni dal lancio, tre giornate di lavoro intenso per i coordinatori della rete mondiale di incubatori EdC, alla scoperta degli elementi di valore e unicità di cui è portatrice
Che le nuove tecnologie abbiano abbattuto le distanze e permesso comunicazioni prima impensabili è ben noto! Ma che, nonostante ciò, l’incontro fisico conservi comunque tutto un altro sapore, fatto di espressioni, voci, sguardi, calore umano e livello di comunione molto più intensi…questo, forse, vale la pena ricordarlo sempre!
In quest’ottica, lo scorso week end il Team di EoC-IIN ha riunito al Polo Lionello Bonfanti, i coordinatori degli Hubs sorti finora in 14 paesi del mondo, a 2 anni dalla nascita della rete di incubazione che attrae ed affianca una nuova generazione di imprenditori orientati a questo tipo di economia inclusiva e profetica. Se il lavoro della community, infatti, avanza comunque tramite costanti scambi telematici e dinamiche skype calls di gruppo, quello che si genera durante un incontro dal vivo resta di ineguagliabile valore: si sono trovati così compagni di banco i referenti dei punti di accesso di Brasile, Cuba, Messico, Argentina, Croazia, Repubblica Ceca, Camerun, Uganda, Spagna, Portogallo e Italia, riuniti sotto gli spunti-guida di una validissima squadra altrettanto internazionale composta da Luigino Bruni, Anouk Grevin, Florencia Locascio, Rebeca Gomez, Koen Vanreusel, Isaias Hernando. Un intenso team building mentre si condivide profondamente, si impara e si ripensa il futuro, con la prospettiva che EoC-IIN sia sempre più la punta di lancia “per un’EdC 2.0”!
E il risultato è stato un vero caleidoscopio di idee, ispirazioni, contaminazioni, racconti, storie, progetti incubati e tanti nuovi percorsi in lista per quando si rientra a casa; 3 giorni in cui ci si è prima conosciuti di più, attraverso passioni, talenti e background di ognuno, e poi si è lavorato in brainstorming per definire meglio l’entità stessa dell’EoC-IIN, metterne a fuoco la proposta innovativa e di valore, rafforzare l’impegno di ciascuno ad una condivisione sempre più intensa di avventure, risultati, bisogni, dinamiche e strumenti; si è guardato cioè alla vita presente dell’EdC e a quella futura, da garantire e potenziare proprio grazie all’intervento degli Hubs EoC-IIN nei diversi territori, i quali giocano un ruolo strategico nell’incubazione ed accelerazione di nuove imprese costituite in nome della comunione e di un impatto sociale positivo.
In un alternarsi di lavori di gruppo e momenti di plenaria, il programma è stato articolato e produttivo: dopo una macro panoramica aggiornata sui frutti di EoC-IIN ad oggi, si è lavorato su una presentazione della mappatura di ciascun Hub, cioè dei vari contesti locali, ed attraverso domande reciproche per aiutarsi ad analizzarla, si è cercato di studiare meglio come poter ampliare risorse e servizi di questa missione di accompagnamento alle StartUps. E’ seguita poi una Swot analisi dei singoli Hub, focalizzandosi nel dettaglio sugli elementi di forza, debolezza, eventuali minacce ed opportunità ancora inespresse, così da ragionare bene sulle proprie competenze attuali e su come poter sviluppare quelle mancanti.
Alla stesura di una più efficiente strategia condivisa, ha contribuito anche l’introduzione di una precisa metodologia d’incubazione, basata sul Business Model Canvas e Lean StartUp Canvas: il percorso scelto e su cui si sono scambiate idee, lontano dal voler essere uno schema troppo rigido da far rispettare in toto, rappresenta piuttosto uno strumento per avere un linguaggio comune e che allo stesso tempo possa strutturare meglio il lavoro che gli StartUppers seguiti dovrebbero impostare: definire condizioni di fattibilità, individuare tempistiche, risorse e competenze imprenditoriali necessarie, facilitare possibili interventi di esperti e mentors, portare all’elaborazione di un documento ufficiale con le principali caratteristiche del progetto (che sia ben comprensibile e presentabile anche per ricerche di fondi, ove necessarie), e dopo un’accurata analisi strategica, esser in grado di passare al lancio dell’attività, realizzandone le relative pratiche giuridiche, finanziarie, di azione e comunicazione.
Al di là di strumenti prettamente tecnici, tuttavia, il focus del meeting è stato posto più che altro sugli elementi di valore e unicità che distinguono il processo di incubazione portato avanti da EoC-IIn rispetto ai tanti altri incubatori esistenti:
- in primis il target prioritario, individuato in tutte quelle proposte di lotta a povertà, vulnerabilità e isolamento. Vibrante, in tal senso, uno degli interventi finali da parte dei coordinatori del Brasile (non a caso culla dell’EdC!), nello specifico dalla Presidenza dell’Anpecom, per ricordare concretamente che lo scopo di EoC-IIN è innanzitutto andare verso i poveri, spogliarli di quella specie di colpa che la società gli vuole spesso addossare, proponendo loro invece fiducia, accompagnamento e strumenti per mettere in moto un atteggiamento di resilienza e generare un’attività che possa migliorarne le condizioni di vita;
- la consapevolezza e la forza dell’essere una vera e propria rete globale, interdisciplinare ed intergenerazionale composta da una viva comunità di giovani, imprenditori, professionali seniors, esperti, tecnici, comunicatori, coordinata centralmente ed attivata a livello locale proprio dagli Hubs.
- l’intero processo basato sulla comunione: con il coraggio di non essere diretti erogatori di finanziamenti, ma garantendo un accompagnamento a lungo termine e capendo a fondo cosa vive lo StartUpper, si vuole sempre più sviluppare imprese in cui la comunione, basata sui 3 pilastri dialogo, fiducia e reciprocità, sia autentica, forte e trasversale a tutti gli elementi e venga forse ancor prima dell’impatto sociale prodotto;
- il vantaggio di sinergie con altri interlocutori, in cui tanti membri diversi lavorano in modo produttivo e capillare verso una stessa direzione di sviluppo integrale della persona e della società.
I partecipanti all’incontro si trovano ad operare in contesti molto diversi fra loro: dai limiti di un’economia non di mercato come la particolare esperienza cubana, alle carenze più strutturali del continente africano, agli alti tassi di disoccupazione tra giovani con alta formazione diffusi in Europa, ecc… eppure tutti si sono ritrovati nella loro missione di veri attivatori di rete con una specifica dedizione allo sviluppo di nuove opportunità imprenditoriali finalizzate ad alleggerire e, con il tempo sradicare, il disequilibrio sociale.
Se in passato, la radicalità ed il coinvolgimento dei primi imprenditori EdC erano legati ad una vocazione personale, la sfida più grande dell’EoC-IIN sarà quella di saper alimentare altrettanta radicalità e diffusione, attualizzando la narrativa dell’EdC, trasmettendo al meglio i suoi valori, espandendo risorse, alleanze e cooperazioni, e sapendo condividere bellezza e preziosità dei progetti economici affiancati che stanno già cambiando pezzi di questo nostro mondo che non va.
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