Di fronte alle grandi sfide internazionali, la strada del dialogo interreligioso è oggi necessaria e fruttuosa.
E’ la prospettiva della conferenza pubblica a Roma: “Chiara e le Religioni. Insieme verso l’unità della famiglia umana” in onore di Chiara Lubich, nel sesto anniversario della sua morte. Il seminario che l’ha preceduta ha visto presenti 250 rappresentanti di 8 grandi religioni, interessati a dare una testimonianza comune della via del dialogo.
Nell’occasione pubblichiamo uno stralcio del discorso tenuto, il 29 novembre 1999, ad Amman, alla VII Assemblea della Conferenza Mondiale delle Religioni per la Pace.
“E’ la cosiddetta Regola d’oro, tanto bene espressa da Gandhi quando ha affermato: “Tu ed io non siamo che una cosa sola: non posso farti del male senza ferirmi”.
Da questo principio scaturisce una norma che da sola, se applicata, sarebbe il più grande motore dell’armonia fra individui e gruppi, all’interno delle famiglie come degli Stati. Pensate cosa sarebbe il mondo se oltre che fra singoli anche fra i popoli, le etnie, gli Stati, si mettesse in pratica la Regola d’oro:”Amare, ad esempio, la patria altrui come la propria”.
Ho potuto comunicare questo nostro sogno a uomini politici e statisti di tante nazioni e ho avuto la certezza che il messaggio ha toccato molti cuori e già se ne vedono i frutti. Ma i politici stessi e tutti coloro che hanno la responsabilità del bene comune hanno bisogno del nostro sostegno; hanno bisogno di vedere che vi sono persone diverse per tradizioni, culture e convinzioni che si mantengono in contatto, al di là di tutte le barriere e si curano le une delle altre, aiutandosi concretamente ad affrontare i loro problemi quotidiani.”
Chiara Lubich
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