BellUNO, DUE E TRE!
Come tre sono gli eventi svoltisi nella provincia di Belluno, dove per la prima volta è organizzato lo SlotMob, mobilitazione che in poco più di un mese ha visto l’adesione di ben 14 associazioni con il patrocinio e con l’adesione di 19 Comuni, della Provincia e di entrambe le Ulss.
Grande la risonanza sui media: 4 testate giornalistiche hanno pubblicato articoli dai primi passi del coordinamento fino alla conferenza stampa. Telebelluno, la TV locale, ha trasmesso interviste prima e durante l’evento; le radio locali hanno dato ampio spazio agli spot promozionali; tutte attività che hanno permesso ad associazioni non raggiunte dal primo invito di unirsi nel rash finale.
È risaputo che le associazioni, come i singoli cittadini più attenti e sensibili, sono solitamente già molto impegnate, ma ciascuna con creatività, concretezza e prontezza non ha fatto mancare al momento opportuno l’aiuto indispensabile perchè tutto si potesse realizzare nel migliore dei modi!
“SUNRISE CAFFÈ” BUSCHE (CESIOMAGGIORE) 5.00-7.00
Primo SlotMob della Provincia (e nazionale) della giornata!
Qui (come peraltro anche nell’evento di fine giornata) si rischia “l’imbarazzo diplomatico” facendo intervenire amministratori di un Comune limitrofo in casa altrui, ma il tutto è superato con un nuovo modo di dialogare e di ascoltarsi fra amministrazioni, istituzioni e cittadini, tant’è che è proprio il primo cittadino del Comune di Cesiomaggiore, Michele Balen, con tanto di fascia tricolore, ad appendere nel locale che ci ospita le locandine dell’iniziativa realizzata dal Comune vicino, Feltre, in collaborazione con l’Ulss2 e gli alunni del Liceo Artistico e Grafico “Catullo” di Belluno. Il Sindaco nel suo intervento ringrazia “per aver creato un momento di aggregazione intorno a questo problema”.
Aggregazione curata nell’accogliere i primi e veloci clienti abituali del “Sunrise Caffè” di Busche: oggi sui tavoli trovano dei piccoli quiz da risolvere (Indovina quanti pezzi di un certo tipo di pasta, riso o sassi sono contenuti nei vasetti) accompagnati da slogan quali “Meglio fare una risata che una giocata”, “Puntare in alto, costruendo su valori veri” o ancora “Il gioco vero nutre la mente e non affama la gente”. Sono quiz e slogan ideati e realizzati appositamente per l’occasione e per lo spazio a disposizione nel locale.
I presenti potssono seguire un video montato per questo incontro con gli spot registrati degli alunni del “Catullo”, con un intervento di don Mazzi di “Exodus” e alcuni passaggi della conferenza stampa nazionale del 12 aprile (video a disposizione anche negli altri due punti SlotMob provinciali).
La titolare Maila Malagò spiega i motivi della sua scelta: “All’inizio le slot erano proprio all’ingresso, poi le abbiamo spostate di lato, infine dietro l’angoletto; la loro presenza portava persone che stavano tutto il giorno nel locale oppure all’alba aspettavano innervosite l’apertura del bar. Ho avuto anche le scommesse del calcio: un investimento di tre monitor e un computer, ma dopo un paio di anni la società appaltatrice si è dileguata. Ora sono ‘obbligata’ a tenere i ‘Gratta e Vinci’ per offrire un servizio di pagamenti on line che i clienti mi chiedono, perchè l’Ufficio Postale locale è sempre troppo affollato, raccogliendo utenza anche dai Comuni vicini” (realtà confermata dal sindaco presente). E nasce spontanea una sollecitazione rivolta all’onorevole Roger De Menech, arrivato già alle 5.40, che in quel momento rappresenta le Istituzioni, ovvero di poter distinguere le due funzioni, la riscossione dei pagamenti dalla vendita dei ‘Gratta e Vinci’.
Lo stesso De Menech ricorda che l’amministrazione di Ponte nelle Alpi, quando lui ne era sindaco, è riuscita a resistere all’installazione di una grande sala giochi nel proprio Comune; in veste di deputato riconosce che “l’attività deve essere trasversale sia dal punto di vista territoriale sia politico e bisogna riportare l’orientamento culturale ad uno stile di vita corretto, rimettere al centro uno stile di vita di consumi più razionali. Anche la sfida giuridica non è facile, perché non è facile smontare questo castello” e non nega che ci siano “reazioni scomposte in Parlamento quando si prendono provvedimenti restrittivi anche nei confronti di alcool e fumo”.
Anche sui messaggi pubblicitari legati ai consumi di alcool e di tabacco, punta il dito il dott.Gallio, responsabile del SerT dell’Ulss2 di Feltre definendoli “un gioco al massacro; la pressione commerciale sarà sempre più forte e scaricata sui più deboli” e quindi “ben venga un movimento di persone che esprime una opinione pubblica” che non approva la diffusione capillare data “al gioco d’azzardo, che è illegale in Italia, e prima era ristretto a qualche personaggio che andava al Casinò di Venezia o di San Remo”. Alla proposta fatta ai presenti di rincontrarsi per un tavolo provinciale con tutti i gradi delle Istituzioni (dai Comuni, alla Provincia, alla Regione e ai Parlamentari) e i responsabili dei servizi delle dipendenze delle due Ulss, il dott.Gallio si rende subito disponibile facendo intervenire anche un altro collega esperto del settore.
L’ assessore al sociale di Feltre, Giovanni Pelosio, descrive i risultati di un progetto realizzato in collaborazione col SerT e con gli alunni del Liceo Artistico “Catullo” di Belluno: hanno ideato un logo per i locali senza slot machine, degli spot che verranno proiettati nei cinema feltrini prima dell’inizio dei film, delle sagome nere che sintetizzano storie di ludopatici e saranno posizionate nelle vie del centro città, un depliant informativo. Il tutto è stato presentato la settimana prima in una teatro-conferenza agli studenti della Conca feltrina.
L’assessore Pelosio si fa portavoce anche della dottoressa Sabrina Bellumat, vicesindaco di Feltre e assessore alle attività commerciali, riguardo la delibera che premia con una riduzione del 10% della TARI tutti quegli esercizi, attualmente più di 40, privi di qualsiasi tipo di gioco d’azzardo.
Forse non sono stati tanti quelli che si sono fermati a lungo (una quindicina), ma sicuramente erano convinti e motivati: una studentessa del 4° anno del Corso di Sala e Bar: “Una scelta che prima ancora che economica, è una scelta etica” o la mamma di un giovane ludopatico che nella lettera al Presidente Mattarella aggiunge alla firma “Una mamma consapevolemente disperata e impotente”. ll numero di firme raccolte, 30, nonostante l’ora, dice come anche chi ha continuato il suo lavoro dietro il bancone, ha svolto un ruolo di informazione e sensibilizzazione.
BAR CENTRO CULTURALE “PIERO ROSSI” – BELLUNO 10.30-12.30
A Belluno lo SlotMob si è caratterizzato per la presenza delle scuole.
Inizia nella piazza del mercato della città alle 10:30 presso il bar del Centro Culturale “Piero Rossi” gestito dalla Cooperativa ‘Mani Intrecciate’ del Ceis provinciale, dove interviene il dottor De Sandre, responsabile del SerD dell’Ulss1, che illustra con parole efficaci il dramma che si nasconde dietro il gioco d’azzardo: sono presenti anche due classi del Liceo Artistico “Catullo” protagoniste del progetto realizzato a Feltre e presentato dall’insegnante Gianfranco Grossi e una classe dell’I.T.C. “Calvi.
Diverse le domande rivolte ai relatori sia sull’origine del nome SlotMob, sia su come poter ridurre il numero di macchinette presenti in tutti i locali attorno alla scuola da loro frequentata.
Scuole protagoniste anche di una bellissima mostra di 60 vignette umoristiche dei maggiori cartoonisti italiani, legata ad un progetto promosso dalla ‘Exodus’ di don Mazzi e realizzato presso l’Ist. Comprensivo di Sedico con il sostegno dell’associazione “Vivi Sedico”.
In un continuo vivai tra clienti abituali e sostenitori dell’iniziativa, passano anche il primo cittadino del Comune di Belluno, Jacopo Massaro con l’assessore alla scuola Biagio Giannone e il consigliere Francesco Masut, il senatore Giovanni Piccoli e il deputato Federico D’Incà oltre al consigliere regionale Franco Gidoni. Anche altre Amministrazioni patrocinanti l’evento sono presenti con dei loro rappresentanti.
Essersi esposti così pubblicamente possa incoraggiarli in quanto tra di loro si dicevano: “Bisogna fare qualcosa in Parlamento”-, ma anche li faccia sentire sostenuti e controllati “dalla mano dei cittadini”.
SLOTMOB BAR “SAETTA” DI POZZALE DI PIEVE DI CADORE
17.00-19.00
Lo SlotMob ad alta quota, oltre che ad “alto livello” nel cuore delle Dolomiti
– come l’ha definito una persona presente – è al Bar “Saetta” di Pozzale di Pieve di Cadore. Qui si apre il terzo e ultimo SlotMob bellunese con inizio ufficiale alle 17:00, ma termina ben oltre il previsto, vuoi per l’irresistibile calcetto, vuoi per le amicizie ritrovate o strette con l’occasione che “hanno fatto sì che questo sia solo il primo passo e si sia già iniziato a progettare un cammino più accurato nel nostro territorio, nel paese, in casa, in famiglia” come dice una persona presente a rinforzo di quanto afferma al termine del suo intervento il dott. Alfio De Sandre, che oltre ad essere responsabile del SerD Cadore è anche di origine cadorina. Egli ribadisce: “L’importanza che certi comportamenti non vengano solo sanati quando si manifestano, ma trovino prevenzione in una società sana, che sa creare relazioni”, perchè “tutti noi siamo a rischio se comincia a fare breccia nella nostra curiosità il desiderio di scommettere per avere un guadagno veloce e facile: è una trappola ben ingegnata. Non dobbiamo agire da soli, non sono più i tempi di fare gli eroi da soli” e conclude “Se fino a ieri coi miei operatori ci sentivamo soli, oggi ho capito che non è così”.
Molto partecipata è l’adesione da parte del gruppo “Libera Cadore” e del Consorzio Proloco ‘Centro Cadore’. L’attestato di partecipazione e la vetrofania SlotMob sono consegnate dalla coordinatrice regionale Luana Canova alla proprietaria Cristina Giacomelli che gestisce il locale coi due figli e ha volutamente rimosso le macchinette ereditate dalla gestione precedente, rifiutando tutte le offerte che ripetutamente le venivano proposte.
Presente anche qui il sindaco del Comune ospitante, Maria Antonia Ciotti, con un assessore e un consigliere comunale (Daniele Da Ru e Maurizio Bergamo); il consigliere comunale di Longarone Manuel Bratti (25 anni non ancora compiuti e da due in carica), illustra le motivazioni con cui ha proposto, appena insediato, l’adesione al manifesto di ‘Avviso Pubblico’ e conseguentemente ora alla proposta SlotMob.
La vicesindaco Sonia Salvador (già sindaco di Castellavazzo fino alla fusione con Longarone) illustra la scelta fatta dalla sua amministrazione in questo momento di crisi generale e, in particolare per la concorrenza dei grandi centri commerciali, di sostenere le attività commerciali o artigianali per le spese relative ad attività di formazione, di adeguamento degli impianti, di rinnovo dei locali, concedendo un sostegno finanziario dal quale sono però escluse quelle attività che guadagnano col gioco d’azzardo.
Anche il Comune di Pieve di Cadore aderisce ad ‘Avviso Pubblico’ e ha predisposto interventi economici a sostegno delle attività commerciali che si trovano nelle frazioni del Comune, ad esclusione di quelle che hanno al loro interno il gioco d’azzardo, (situazione, che per fortuna al momento non si verifica in nessuna delle frazioni).
In un clima molto familiare e di grandissimo ascolto c’è anche la possibilità di raccontare come in poco tempo è nato in provincia il Coordinamento, che non ha fatto altro che mettere in luce e far incontrare una realtà già molto sensibile e attiva, nato dal ritrovarsi periodicamente di un paio di signore con incontri sul tema, promossi da vari enti e da diversi soggetti.
“La vittoria sarà di ciascuno di noi per la felicità propria e dei propri cari, amici, conoscenti e no, chiunque sia“ (una persona presente al Saetta).
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